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In questi anni il mondo industriale sta subendo un processo di ristrutturazione caratterizzato da un'ampiezza ed un tasso innovativo senza precedenti. Ad innescare tale processo sono stati tre fattori principali: la crescita del costo dei fattori di produzione, la dinamica sempre più veloce dei mercati, l'emergere sulla scena mondiale di nuovi concorrenti.
Questo fenomeno costringe le imprese a confrontarsi sempre più duramente su tre fronti, cioè quelli della competitività, della innovazione, e della qualità.

Quando si parla di competitività si intende la capacità dell'impresa non solo di reagire alle dinamiche di mercato, ma soprattutto di porsi come "impresa di riferimento" nel segmento di mercato in cui opera.
Con il termine "innovazione" diventa sempre più diffuso riconoscere un processo di miglioramenti continui e progressivi non solo delle tecnologie ma anche della struttura organizzativa e gestionale.
Il mercato, d'altra parte, non chiede direttamente innovazione ma prodotti e servizi nuovi o migliori. Dunque, non è l'innovazione ma i suoi frutti ciò che il mercato coglie e giudica. E tali frutti sono valutati in termini di qualità. Recepire questo significa legare la qualità all'innovazione e quindi comprendere come la prima sia realmente ottenibile solo avendo a disposizione un ambiente produttivo il cui livello di eccellenza sia continuamente assicurato da un attento processo di innovazione. Di fronte ad un processo di ristrutturazione così profondo, le università tecniche hanno dovuto affrontare il problema di una riorganizzazione delle figure di ingegnere da esse formate e dei curricula proposti.

Il Corso di laurea in Ingegneria Gestionale è il più importante prodotto di tale riorganizzazione. Una delle innovazioni più significative è stata quella di riconoscere la necessità di fornire, accanto a solide basi teoriche e competenze tecniche, anche una visione della realtà imprenditoriale, delle sue finalità, della sua organizzazione, dei problemi di gestione di risorse tecnologiche ed umane.

In sintesi, si è ritenuto essenziale poter offrire una figura di ingegnere capace di operare entro una visione dinamica dell'impresa e del mercato in cui essa opera, capace di affrontare e risolvere problematiche che insorgono in un sistema complesso quale è una moderna impresa industriale, quali l'organizzazione e l'utilizzazione di sistemi informativi aziendali, il riconoscimento e la soluzione di problemi organizzativi anche in ottica economico-finanziaria, l'impiego moderni strumenti di gestione e controllo di flussi produttivi e di servizi.

Il Politecnico di Torino , in ottemperanza alla nota MIUR n.160, sta riprogettando l’intera offerta formativa.
In particolare, il ministero fissa un valore massimo di ore erogabili che viene definito dalla seguente formula:

H (100 * Ndoc ) *(1+x)

dove Ndoc è il numero dei professori e dei ricercatori di ruolo dell’Ateneo;
x indica la quota della didattica assistita erogabile per contratto, affidamento e supplenza da affidare a docenti di ruolo e non di ruolo nell’Ateneo.
Ai fini del calcolo di H, la quota non può essere superiore al 20% (x= 0,2).
Il Politecnico trovandosi ad offrire un numero eccedente la capacità prevista dal ministero ha dovuto ripensare la propria offerta formativa, decidendo di non erogare più il servizio nelle sedi periferiche, disattivando la II facoltà d’ingegneria di Vercelli e razionalizzando i corsi di laurea della sede metropolitana.
E’ alla luce di questi eventi che il corso di Laurea in Ingegneria Gestionale, afferente alla IV facoltà d’ingegneria, ha dovuto subire anch’esso alcune modifiche.
Nella fattispecie i corsi di laurea triennale sono Ingegneria Logistica e della Produzione e Ingegneria dell’Organizzazione d’Impresa. La laurea magistrale vede confluire i due corsi in Ingegneria Gestionale.
A partire dall’a.a. 2010/2011 la laurea triennale, denominata Laurea in Ingegneria Gestionale, vedrà i vecchi percorsi attivi in qualità di “orientamenti” (curricula).
Il primo anno sarà in comune per tutte le ingegnerie dell’ateneo e i corsi previsti saranno:
Lingua inglese (certificato acquisito prima della Laurea)

  • Chimica

  • Analisi matematica

  • Fondamenti di informatica

  • X1 (corso a scelta) da catalogo di Ateneo

  • Geometria

  • Fisica I

Il secondo anno invece, essendo suddiviso all’interno dell’ateneo per Aree (Civile, Industriale, Informazione, Gestionale) permette all’Ingegneria Gestionale di differenziarsi per poi concludere con un terzo anno specifico per il corso di laurea.
Per concludere, i crediti presenti nel corso di laurea possono essere così suddivisi:

  • Materie di base(76 crediti)

  • Materie caratterizzanti ripartite su almeno tre aree (60 crediti)

  • Materie affini o integrative (18 crediti)

  • Materie a scelta (12 crediti)

  • Ulteriori attività formative (8 crediti)

Volendo considerare la laurea magistrale, ad ora sono presenti 4 indirizzi( curricula): Industrial management, ICT management, Logistics and supply chain management e Financial management.
A partire dall’a.a. 2010/2011 questi curricula verranno disattivati, lasciando comunque la possibilità allo studente di scegliere il pacchetto d’esami specifico di indirizzo tra gli esami a scelta.

I crediti presenti nel corso di laurea magistrale, dopo la riprogettazione, possono essere così suddivisi:

  • Materie caratterizzanti (50 crediti)

  • Materie affini o integrative (18 crediti)

  • Materie a scelta (24 crediti)

  • Ulteriori attività formative (8 crediti)

 

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